martedì 30 luglio 2013

Fortezza delle Verrucole


Vista aerea della fortezza


Adoro la storia medioevale.
Quella europea, che va dalla caduta di Roma all'inizio della Guerra dei cento anni.
Sarà che ho capito davvero quanto del nostro presente dobbiamo a quel periodo, quanto quegli uomini ci assomigliavano, quanta potenzialità è stata espressa senza l'ausilio di tecnologia...

Ai tempi della scuola il Medioevo era un brutto periodo, da togliersi velocemente di torno; un fardello che divideva lo splendore romano dall'accecante Rinascimento.

Particolare della torretta da una feritoia


A me è sempre mancato un pezzo.

Ci facevano ricordare a memoria la data della caduta di Roma, spiegandoci che non è che, una mattina, la città eterna era caduta su sé stessa ma si trattava di una data convenzionale, come tante ce ne sono nella storia.

A quel punto cominciava un tornello di invasioni, scorribande, tentativi di ricostruzione, cantieri per innalzare castelli e cattedrali... qua e là apparivano come stelle cadenti personaggi epici, il cui destino, dispettoso, aveva posto troppo presto nella cronologia universale.

Poi le rapide della storia si fermavano e ci accorgevamo di essere riusciti a sopravvivere a invasioni e pestilenze per pura fortuna, affermando le nostre potenzialità nel fulgente periodo rinascimentale.

La polveriera



Da adulto ho avuto la fortuna di imbattermi in testi che aprivano nuovi spiragli su come andarono davvero le cose nell'età di mezzo.
Se gli uomini del Rinascimento hanno vissuto di passione, quelli medioevali hanno fatto il lavoro sporco.

Senza l'affermazione di principi filosofici e civili del passato che il medioevo ha tradotto, divulgato e ampliato, forse il Rinascimento non ci sarebbe stato.

Durante una breve vacanza in Garfagnana con la famiglia, ho avuto la fortuna di scegliere uno dei posti più incantevoli che abbia mai visitato.

Veduta longitudinale


La Fortezza delle Verrucole.

Non mi dilungherò a spiegarne la storia o la natura, perché in giro per la rete si trovano informazioni di ogni genere.
Voglio testimoniare l'emozione che ho provato nel rivivere alcune ore come se fossi davvero tornato indietro nel tempo.



A gestire la Fortezza ci sono due giovani che ci hanno accolto e illuminato su ogni curiosità. Sentirli parlare è stato un piacere.
Non ripetono la "lezione" di una normale guida turistica; esprimono passione in ogni spiegazione, arricchendola di aneddoti, storie, riferimenti.
Sono certo che ogni turista ha la fortuna di avere per sé un episodio o un racconto, che altri non hanno ascoltato.

Riproduzione di uno spaventapasseri


In questo ambiente stanno ricreando, con le sole loro forze, uno spaccato della vita del XIII secolo, arricchendo le nobili vestigia con elementi riprodotti fedelmente.
Dalle armi alle suppellettili, dalle piante ai lavori domestici, dall'orto al giardino, con le piante che caratterizzavano le colture di quel periodo: sembrava di essere tornati indietro nel tempo.

Coltivazione di erbe


Quella mattina siamo arrivati molto (troppo) presto. La cosa che mi ha colpito di più dei nostri due Ciceroni, è che si costernavano del fatto di non averci potuto accogliere in costume d'epoca.
Essendo gli unici due addetti al monumento, dovevano espletare, come ogni giorno, le funzioni dei padroni di casa, pulendo gli ambienti e curando gli elementi che lo compongono.

Parte della cucina


Loro non lo sanno ma questo fatto ha contribuito a calarci ancora di più nella storia di quel posto, facendoci sentire davvero ospiti di qualcosa di vivo e reale.

"Soggiorno" medievale


Spero di poterci tornare presto per assistere a spettacoli d'epoca o laboratori a tema.

Colori per la scrittura e il disegno


Insomma, questo posto rappresenta il primo "archeo-parco" storico in Italia ed ho l'onore di averlo visitato.

Panorama dalla sommità della Fortezza





Ecco alcuni link per saperne di più:

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